Murazzano ieri

Negli antichi documenti Murazzano venne nominato per la prima volta nel 900 nel famoso diploma di Ottone I, quando subì le scorrerie dei Saraceni.
Fece parte della Marca Aleramica e nel 1210 passò sotto il controllo dei Marchesi di Saluzzo, fino a quando nel 1463 venne acquistato dai Savoia e definito come “Scudo e chiave del Piemonte” per la sua posizione strategica.

Durante il periodo Napoleonico, fu (purtroppo) incendiata la sacrestia del santuario e nel 1800 venne (ri-purtroppo) distrutto il castello di cui oggi non rimane che l’imponente Torre Medievale. Nella Seconda Guerra Mondiale visse il movimento della Resistenza scrivendo una delle pagine più straordinarie in favore dei partigiani feriti, che trovarono rifugio e cure nell’ospedale ricovero attiguo al Santuario.

Personaggi celebri che hanno fatto la storia di Murazzano

BEATO GIULIANO GALLO (1578 -1639)
Superiore degli Agostiniani a Torino nel 1611, prestò grande opera d’assistenza durante la peste del 1630. Morì contagiato e fu sepolto nella Chiesa di San Carlo di Torino

CELESTINO DE ASTE (1820 ca.)
Canonico della Metropolitana di Torino, nel 1807 riscattò dall’ Amministrazione francese il Santuario della Beata Vergine di HaI e l’annesso convento dei Filippini, che alla sua morte donò ai Murazzanesi per la fondazione dell’ospedale.

LORENZO BRUNO (1821 -1900)
Primario della clinica medica della Reale Università di Torino, medico personale di Vittorio Emanuele II e senatore del Regno d’Italia.

LUIGI ADAMI (1834- 1913)
Tenente Generale che partecipò alla battaglia di S. Martino (1859) e fu decorato con medaglia d’argento al V. M. Fu aiutante di campo Generale di S. M. Umberto I e deputato per due legislature in Parlamento. Dopo attente ricerche, nel 1903, scrisse la Storia del Santuario della Beata Vergine di HaI scoprendo come l’immagine venerata a Murazzano sia ispirata ad un’antica statua che si trova ad HaI in Belgio e datata 1266.

VINCENZO ALBARELLO (1876- 1917)
Maggiore degli alpini, comandò la compagnia che conquistò il monte Nero (16/6/1916), fu decorato con tre medaglie d’oro al V.M e con la croce dell’ordine militare di Savoia. La città di Torino in sua memoria gli ha dedicato Piazza Vincenzo Albarello.

DON CARLO BRUNO (1831-1922)
Sacerdote, studioso d’agraria, di idrografia e di geologia, lasciò molti scritti e fu considerato il miglior geologo italiano del tempo. Fu tra gli esploratori delle Grotte di Bossea e tra i fondatori del Consorzio Agrario di Mondovì.

DOMENICO MARIA DURANTE (1879- 1944)
Pittore che partecipò a molte esposizioni, fu più volte invitato alla biennale di Venezia. Si distinse particolarmente come ritrattista e paesaggista.

LUCIANO ADAMI (1878 -1965)
Celebre magistrato, fu uno dei rarissimi casi di funzionari che compirono cinquant’anni di effettivo servizio nella magistratura, diventando Procuratore Generale della Corte di Cassazione.

GIUSEPPE CERRINA (1882- 1959)
Fu essenzialmente un uomo di grande cultura: umanista, poeta, critico letterario, musicista e pittore. Fece conoscere Murazzano rendendola protagonista di molti quadri, più volte esposti alla Biennale di Venezia. Dedicò la sua vita alla ricerca di rappresentare quel che non si vede, con l’intento di superare il paesaggio per giungere alla natura.

BEPPE FENOGLIO (1922 -1963)
Beppe Fenoglio è uno dei più importanti scrittori della Letteratura italiana contemporanea. In giovane età trascorreva le vacanze estive a Murazzano dai suoi parenti paterni.
Nell’inverno del 1943 entrò in una formazione partigiana sempre a Murazzano e nell’agosto del 1954 scrisse il “Diario”, un’opera di 17 interessanti annotazioni e stimolanti riflessioni. “Quelle poche pagine di quaderno… divengono un prezioso documento che aiuta a capire il difficile cammino dello scrittore verso la maturità”.
“La Sposa Bambina”, “L’Addio” e “L’esattore” sono i tre racconti straordinari ambientati nel nostro comune.

ROBERTO GABETTI (1925 – 2000)
Fu uno dei grandi architetti del ‘900 italiano. Nei suoi numerosi capolavori la carica innovativa si sposava con il rispetto dell’ambiente. Professore al Politecnico di Torino e maestro di cultura, ha animato per molti anni l’attività della Sezione Arte della Commissione liturgica diocesana a servizio di una liturgia che valorizza la persona.

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